Il censimento delle opere idrauliche è stato condotto contestualmente a quello del reticolo idraulico, basandosi sulle medesime fonti di dati.
In tale attività è stato di fondamentale importanza il censimento effettuato dalla Provincia di Pisa nel corso degli anni ‘90, quando esercitava l’attività di bonifica in Val d’Era, ai sensi della L.R.34/94, in assenza di un Consorzio.
Tali dati, nel corso della stagione estiva 2001, sono stati oggetto di puntuale verifica mediante sopralluoghi sulle opere. Allo stato attuale la verifica ha evidenziato come inaccessibili, quindi non verificabili, circa 400 delle oltre 1.100 opere schedate. La Regione Toscana ha da poco finanziato i Consorzi toscani per una omogeneizzazione a livello regionale del censimento di tali opere. In tal senso i sopralluoghi stanno tuttora procedendo, secondo le risorse a disposizione.
La posizione sul comprensorio delle opere attualmente censite è evidenziata nella Tavola 3: opere idrauliche di competenza consortile allegata al presente Piano. Le principali tipologie di opere idrauliche presenti sul reticolo sono:
- Cateratte: sistemi di regolazione degli scarichi che hanno lo scopo di impedire il propagarsi delle piene dei corsi d’acqua principali nella rete minore. Sono in prevalenza “a clapet” (funzionamento a gravità, senza intervento di operatori) e solo una piccola parte sono “a ghigliottina” (funzionamento affidato ad operatore);
- Briglie: opere di ritenuta, trasversali al corso d’acqua, sporgenti dall’alveo nel quale sono fondate. Hanno lo scopo di concentrare in punti localizzati i salti di fondo, facendo diminuire la pendenza dell’alveo a monte, e, di conseguenza la velocità della corrente, l’erosione ed il trasporto solido. Tali opere sono state realizzate nel tempo con diverse tipologie costruttive ed utilizzando diversi materiali: in muratura; in c.a.; in gabbioni metallici ripieni di pietrame; in legname e pietrame;
- Soglie: opere trasversali non sporgenti, hanno scopo primario nel fissare la sezione nella quota di fondo. Vengono eseguite in modo che il fondo dell’alveo si mantenga alla stessa quota dell’alveo naturale. Vengono realizzate quando la pendenza di equilibrio desiderata è prossima alla pendenza naturale del corso d’acqua. Anche per tali opere le tipologie costruttive ed i materiali utilizzati nel tempo sono i più vari: muratura; c.a.; gabbioni metallici ripieni di pietrame; legname e pietrame;
- Difese Radenti: sono difese di sponda di tipo longitudinale, realizzate al fine di evitare l’erosione e fissare la posizione della linea di sponda; sono realizzate con scogliere, gabbioni, astoni di salice, legname e pietrame, viminate e fascinate o muri di sponda.
- Difese Sporgenti: sono difesa di sponda radicate alla stessa e protese verso l’alveo (pennelli o repellenti in pietrame, legname e pietrame o fascine) che hanno lo scopo di definire la posizione della nuova linea di sponda in prossimità dell’estremità in alveo;
- Arginature: sono opere idrauliche longitudinali, realizzate con il riporto di opportuno materiale terroso, posto in opera a difesa dei terreni di pianura dalle piene; sono realizzate laddove il contenimento in alveo della portata di piena non può essere conseguito con interventi di ricalibratura del corso d’acqua;
- Casse di espansione: sono opere idrauliche realizzate in zone limitrofe ai corsi d’acqua con lo scopo di laminare le piene invasando temporaneamente volumi di acqua, che vengono restituiti all’alveo dopo che la piena è transitata. Si distinguono due tipologie: casse di espansione “in linea” ed “in derivazione”;


La Tabella successiva, che riporta il riepilogo delle opere idrauliche ad oggi censite e suddivise per bacino di appartenenza, fornisce utili indicazioni relativamente a:
- tipologie e ordine di grandezza delle diverse opere idrauliche in carico al Consorzio;
- valutazione del loro stato di accessibilità, efficienza e necessità di ripristino (manutenzione).

In totale, le opere attualmente in gestione al Consorzio sono 1 179, il 94% delle quali localizzate nella Val d’Era ed il restante 6% nella Val d’Arno.
A tali opere si aggiungono 21 casse di espansione, delle quali 9 sono esistenti e 12 di progetto.
Il censimento attuale non può essere considerato definitivo in quanto i sopralluoghi in corso continuano ad evidenziare opere non censite, presenti nelle zone dell’alta Val d’Era, dove, a seguito dell’attività svolta dal Consorzio di Bonifica Integrale dell’Alta Val d’Era dal 1930 al 1977, sono state realizzate numerosissime sistemazioni idrauliche, idraulico – agrarie ed idraulico – forestali delle quali non è disponibile alcun elenco.